INTERVISTA A LORD SHIVA
(se Lord Shiva potesse parlare…)
(Demetra Devi)
Siamo molto onorati e grati per la sua presenza qui con noi, oggi, Lord Shiva; non si concede spesso ai microfoni umani per parlare e chiarire aspetti che la riguardano da vicino – come la pratica dello yoga, per esempio – che l’umano intelletto sta cercando di approfondire, da un secolo circa, approfittando di questa (momentanea) apertura spirituale e della rivoluzione tecnologica che sta coinvolgendo tutti.
– Per prima cosa, non mi faccia passare per un intellettuale snob di sinistra, arrogante, saccente, che non si concede agli umani per non “buttare le perle ai porci”. Io ho da fare sa, e molto… crede che passi il tempo a leggere i vostri stramaledetti post su facebook o i vostri tweet? Ma la situazione oggigiorno è diventata insostenibile; straparlate di cose di cui non conoscete nulla, di cui non avete fatto la minima vitale esperienza e, per altro, con una presunzione ed una presupponenza da fare invidia a Brahma… ecco, quindi, un proliferare (come gramigna) di sedicenti “maestri di vita” la cui pratica si è limitata a contare i soldi dei presunti discepoli; di “insegnanti” di qualunque pratica, qualificati da un corso di formazione (a pagamento) sempre più breve… addirittura ora anche on-line; di “guide spirituali” che non fanno altro che pubblicare libri, post, video- conferenze ecc. Per “spiegare la vita agli altri”; yoga-influencer che postano in continuazione yoga-selfie per esibire la propria abilità; iniziazioni spirituali via skype o zoom; intere lezioni di yoga e gruppi di meditazione on-line, ognuno a casa propria davanti allo schermo del pc; applicazioni di ogni genere “spirituale” sullo smartphone…
Ma basta… bastaa… bastaaa… ma non lo capite che siete ridicoli? Mi avete costretto ad intervenire perché sto diventando lo zimbello del pantheon non solo induista ma cosmico. Gli dei mi prendono tutti in giro sostenendo che non avrei dovuto fare un dono così prezioso – mi sto riferendo alla pratica dello yoga e della meditazione – ad una specie (quella umana) così imperfetta, destinata all’auto-isolamento per contenere gli errori e le atrocità commesse.
Perciò ho deciso di parlare chiaramente, una volta per tutte, per richiamare all’ordine tutte quelle coscienze che si sono solo – momentaneamente – perse, vittime di un narcisitico incantesimo, a furia di postare selfie che li vede cimentarsi nell’asana del momento. Tutte le coscienze che non mi comprenderanno e non si redimeranno cadranno nell’oblio. Tanto ci stanno già arrivando da sole…
Non le sembra di esagerare, Lord Shiva… in fondo cosa fanno di male gli umani? E va bene qualche selfie di troppo, qualche video fuori luogo, qualche corso inutile e malgestito… ma l’importante è che lo yoga sia sulla bocca di tutti, che tutti lo vedano e lo provino… l’operazione di marketing è riuscita pienamente… (batte le mani per complimentarsi con Lord Shiva).
– Se non vuole essere incenerito seduta stante, le consiglio di chiudere la bocca e starmi ad ascoltare.
Va bene, va bene, non si arrabbi; allora risponda semplicemente alla domanda: che cos’è lo Yoga? Come si può definire?
– Credo che, per le vostre limitate capacità di comprensione, sia meglio partire da che cosa NON È lo Yoga.
Lo Yoga NON È uno sport (anche se vi piacerebbe) definito come attività motoria – ludica, ricreativa o agonistica – di ridotta, media o alta intensità cardio-polmonare, aerobica, metabolica.
Lo Yoga NON È una fisio-terapia, una riabilitazione motoria, una ginnastica posturale rieducativa.
Lo Yoga NON È una psico-terapia, una terapia cognitivo-conportamentale, una seduta psico-analitica.
Lo Yoga NON È una religione con valore dogmatico con una guida di riferimento ed uno stuolo di fedeli che pendono dalle sue labbra.
Lo Yoga NON È New Age, paccottiglia da bancarella venduta a quattro soldi alla fiera del superfluo tra cd di mantra, incensi, candele, tappetini yoga, vestiario sportivo, rosari finti… addirittura immagini che mi riproducono.
Lo Yoga NON È una via facile, priva di rischi o ostacoli. Non porta all’arricchimento o alla fama, non porta alla soddisfazione dei sensi o al nutrimento dell’ego.
Mi scusi se la interrompo, Dottor Shiva, ma allora… che cavolo è lo yoga? ce lo spieghi una buona volta.
– Vede, signor “ce lo spieghi” è proprio questo il punto: lo Yoga è esperienza diretta, analogica, inconscia e totale con la realtà indefinita, inconoscibile, infinita dell’essere primo. Non può essere “definita” né “spiegata” perché a seconda del proprio livello di coscienza ciascuno “vive” quell’esperienza in maniera diversa.
La maggior parte delle persone dormienti lo fa nel sonno, per l’appunto; i praticanti (ma solo quelli più devoti) lo sfiorano appena durante la pratica (forse).
E tutti gli altri praticanti?
– Non praticano yoga ma una sorta di “ginnastica finalizzata al benessere” che rende il corpo tonico, flessibile, armonioso, in salute; rende la mente chiara, concentrata, meno conflittuale.
E questo non va bene? Mi sembra ottimo, no?
– Certo che va bene, ma non è l’obiettivo dello yoga. Di fatto non dovrebbe neanche chiamarsi “Yoga”.
Fino a quando la mente rimarrà condizionata, attaccata ai bisogni primari e ai desideri egotici; fino a quando non verranno disintegrati i limiti della falsa personalità che ha solo valore karmico, la super-coscienza non dimorerà stabilmente nell’essere e sarete preda di un’altalena di alti e bassi, salti in alto e ricadute sempre più dolorosi.
Lo Yoga è la via di connessione e comunicazione diretta con lo spirito universale, l’assoluto, dio o come siete in grado di concepirlo.
Per attuare e mantenere nel tempo questa vitale connessione esistono:
- Pratiche psico-fisiche: Asana, Mudra, Bandha
- Pratiche respiratorie ed energetiche: Pranayama, Pranavidya
- Pratiche mentali: Dharana, Dhyana
- Pratiche spirituali: Mantra, Yantra, Bhakti
Tutto questo vi condurrà a casa.
Tutto questo vi riporterà a me.
L’intervistatore per lo shock della rivelazione cadde a terra svenuto con gli occhi sbarrati. Lord Shiva soffiò nelle sue narici e lo rianimò all’istante. Questo s’inginocchiò davanti al Signore e disse: “Voglio imparare lo Yoga. Quando fai lezione in settimana? Magari riesco a trovare un buco fra un lavoro e l’altro”. Shiva sollevò il tridente, lo puntò su quel fesso e lo incenerì di colpo. Si sparse le ceneri su tutto il corpo e in loto entrò nuovamente in meditazione.
*Om Namah Shivaya*
by Demetra Devi – 27/01/2022